martedì 6 novembre 2012

GRANDMOTHER

Duni Sapienza, 2012 "Basta un niente per essere felici" Alda Merini

E' cambiato tutto in poco tempo. Non sei nella mia carne ma una parte di te mi si è conficcata dentro e mi tiene compagnia. Aver sentito il tuo cuore galopparmi incontro, un emozione viva a distanza di giorni. Oggi ho lasciato che un altro nonno condividesse il primo sguardo su di te.
Non mi viene di essere possessiva. Non mi appartiene per fortuna; lo considero un dono e lo coltivo con rispetto. Ma attendo emozionata il momento in cui ti vedrò nel tuo essere ora, fermato nell'immagine dell'ecografo.
Mi sento più fragile e più forte. Tutto insieme. Una palla coesa in cui non ci sono confini.
Soffro nel vedere lo spaesamento della tua mamma di fronte ad un cambiamento così grande, alla nausea, alla stanchezza che l'atterra, alla solitudine che sente nell'essere, in questo momento, lontano dal tuo babbo. Penso a questo Amore così pieno ma tanto giovane, al lavoro che non c'è ancora, a un "NOI" da costruire.
Risento tutta la fragilità della mia gravidanza. E' come rifare un'altra volta il medesimo cammino. E' buffo che la tua venuta al mondo sia prevista esattamente lo stesso giorno di maggio in cui è nata la mia creatura...
Ma ora come allora so di essere anche forte.
Forza atavica.
Che viene dalla terra, che ha radici saldissime.
Che è saggia. Presente.
Che sa amare. E proteggere.
E sa cosa va fatto e come.
Che va oltre Tempo e Spazio.
E sono follemente felice che tu abbia deciso di venire fra di noi.
Mi piace molto immaginarti, pensarti, mentre pian piano ti formi, cresci, ti prepari a vivere in questa dimensione.
In questa sera di novembre, in questa cucina silenziosa, tesso intorno a te pensieri leggeri e pieni di fiducia.

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