lunedì 31 dicembre 2012

INTENSITÀ' E AMORE

Ultimo giorno dell' anno. Un tramonto mozzafiato e due parole che si materializzano da sole: INTENSITÀ E AMORE.
Il desiderio e l'augurio più grande per questo nuovo tempo che nasce...




giovedì 27 dicembre 2012

SILENZIO E PACE

Duni Sapienza, "Che ben venga...", dicembre 2012
Natale è passato...e pure S. Stefano.
Scelta radicale quella di tirarmi fuori da ogni festeggiamento, in qualsiasi forma. Scelta che ha suscitato perplessità, qualche mugugno, dispiacere per chi mi sente ormai parte integrante della "Famiglia Allargata".
Non è stato facilissimo ma era veramente quello che volevo. 
Ho finito un quadro a cui tenevo e che volevo concludere in quest'anno.
Ho letto, studiato, fatto silenzio.
Silenzio invernale.
Silenzio che rammenda.
Rimette insieme il tessuto della Vita, quegli strappi che inevitabilmente si creano nel vivere e che ritmicamente hanno bisogno di essere ricongiunti, prima che diventino troppo grandi.
Ora mi sento centrata, leggera; con tanto ancora da andare a cullare ma in pace.
Questi giorni prima della fine dell'anno hanno un'energia particolare, sono giorni speciali.
Giorni di setaccio
Di raccolta e nuova semina.
Giorni preziosi, che mi e vi auguro di vivere con intensità e amore...

lunedì 24 dicembre 2012

NON NATALE


Quest'anno ho fatto tutto come si deve: un albero addobbato di rosso e oro che sembra quello della Coin, la corona hand made davanti alla porta d'ingresso, mille lucine ad illuminare il soggiorno. Una caterva di regali. Soprattutto quelli da condividere con l'Amore per la nostra numerosa famiglia allargata.
Scelti con cura, pensati. Mettendo in atto tutta la mia pazienza e dedicando diversi pomeriggi ad andar per negozi, anche se da sempre lo shopping mi fa venire l'orticaria...
A questo punto sono tutti perfettamente confezionati, biglietti compresi...
Insomma mi sono impegnata perché fosse proprio "Natale".
Ora che è tutto pronto è la mia parte Altra - si, sempre quella - la Diversa, la Disadattata, l'Inadeguata, a non essere a posto per niente: scalcia, stride, si attacca alle viscere.
Sente la trappola. Quella del dovere...
Festeggiare qualcosa in cui non credo da tempo. Indossare la maschera della felicità mentre in questi giorni sono triste e sento forte il vuoto di chi non c'è più.
Si, però, la TRADIZIONE! E dai, che ti costa! Un pranzo, una cena...
Due Auguri, un brindisi...E poi sono tutte persone care.
Invece costa. Tanto. Mi fa sentire falsa. Scatena il conflitto. Partecipare a una festa che non sento diventa l'ennesima occasione per "far piacere agli altri", contribuendo così ad una menzogna che si alimenta continuamente.
No, grazie. Forse da quest'anno, ora che non ci sono più babbo e mamma, ora che la mia creatura ha il suo compagno e la sua nuova famiglia, posso dire finalmente: siete tutti cari, ma io non ci sto. Mi prendo questa libertà: piccola, banale. Vi lascio alla vostra festa. Che la sentiate o che facciate solo finta. Vi lascio ai pranzi e alle cena sempre troppo abbondanti, agli auguri sempre un pò sopra le righe, a tutti i regali, quelli utili e quelli futili, non ha importanza.
E inauguro il mio primo "Non Natale", magari nell'attesa di diventare più brava nel trovare l'equilibrio fra quello che gli altri si aspettano e quello che per me è "autentico". Chissà se questo tempo può essere colorato anche di "Altro". Per ora so che l'unica maniera per non subire è "sfilarmi" via.

mercoledì 12 dicembre 2012

TEMPO PREZIOSO


Tempo.
Sembra di camminarti a fianco. Ma è solo un attimo. Gusto la gioia.
Sei già lontano.
Ho continuamente fame e sete di te. Voglia di entrarti dentro. Di penetrarti. Come un amante mai pago dell'amato.
Bene. Prezioso.
Crogiolo dove impasto tutto. Quello che è stato. E'. Sarà.

 

Pomeriggio di Mare, di Vento e Sole.


Di rami raccolti per un nuovo albero da far nascere.
Di Parole, poche. Di Sguardi e di Tracce. Di Desiderio.
DI TEMPO. Che, per un attimo, cammina a fianco... 

domenica 2 dicembre 2012

LA MERAVIGLIA DEL GIALLO

Ginkgo biloba. Un albero antico. In questo momento dell'anno risplende di un giallo unico, sfolgorante e sfrontato, caldo, capace di sconfiggere ogni grigiore.
Giallo da respirare forte e tenersi dentro.


sabato 1 dicembre 2012

CALENDARIO DELL'AVVENTO FACILE E VELOCE

Eureka! Dopo averci pensato per anni - finalmente - sono riuscita a fare il mio "1° Calendario dell'Avvento".
Come sempre di notte, come sempre di corsa per cui non ho fatto foto intermedie, ma ce l'ho fatta. Questa mattina con l'Amore, che ha collaborato alla "stesura finale",  lo abbiamo attaccato orgogliosi alla parete della cucina. 
Come vedete ho fatto semplicemente un pò di bustine numerate con dentro chicche e piccoli oggetti per Bianca e Guido.
E in casa, con poco, c'è già aria di festa!
Le buste sono state realizzate con la stoffa (jeans di recupero di una vecchia gonna e cotone a quadretti), con buste di carta da "panettiere" e con dei tovagliolini rossi a pois bianchi comprati qualche settimana fa all'Ikea (troppo carini!). Per la stoffa ho semplicemente tagliato con le forbici a “zig zag” due pezzetti uguali e ho incollato tre lati con la colla a caldo. Per i tovaglioli ho attaccato i lembi, sempre con colla a caldo, in maniera da creare una busta.
Avrei voluto fare tutto con la stoffa ma avendo poco tempo, anzi pochissimo, questo è stato il compromesso (e forse, forse..)
Per scrivere i numeri: stencil e per lo più smalto bianco e pennarello rosso.
Anche qui avrei voluto ritagliare i numeri nella stoffa ed attaccarli...ma è stato più veloce colorarli.
Esecuzione basic, come dire "rapida e concisa".
A me mi piace!
Voi che ne dite?

giovedì 29 novembre 2012

UN'ALTRA VITA: STORIE DI DOWNSHIFTING SU RAI5


Gli autori televisivi Simone Perotti e Nicola Alvau alla presentazione del programma 'Un'altra vita' (Ansa)
Gli autori televisivi Simone Perotti e Nicola Alvau alla presentazione del programma 'Un'altra vita' (Ansa
Sono cresciuta in una famiglia con pochi mezzi. Babbo impiegato dello Stato in anni in cui le retribuzioni erano veramente misere, mamma casalinga. Mutuo lungo, oneroso: ma la casa andava conquistata. Segno estremo di libertà e riscatto. Si stava attenti a tutto e si comprava solo quando si poteva.
C'è stato un anno in cui ho dovuto scegliere fra il cappotto o l'impermeabile che andava di moda e che non mancava a nessuna delle mie compagne. Ho avuto l'impermeabile e con quello ho fatto tutta la stagione.
A quindici anni ho cominciato a fare la baby sitter per le famiglie che portavano i loro bambini in vacanza. Un mese lontana da casa, fra persone sconosciute, in mondi dorati che spesso erano per me "L'America". Bambina io stessa, appena più grande dei pargoli che dovevo accudire. 
Questo per dire che essere poveri non è bello.
A diciotto anni lavoravo già. Pian piano ho provato la sensazione - liberatoria - di aprire l'armadio e poter scegliere cosa mettere. Potevo pure abbinare le scarpe e la borsa giusta! Ma il consumismo non mi ha mai travolto. Ho pensato sempre che ci fosse un quantità giusta e un prezzo giusto per ogni oggetto e a questo mi sono attenuta. E ho continuato a non sprecare.
Diversi anni fa, annaspando in un lavoro che mi prosciugava energia e gioia, ho pensato che potevo anche chiedere un part-time. All'inizio tanta paura di non farcela; poi mi sono resa conto che era bello fare a meno di qualcosa per avere di più di altro.
Spazio e Tempo. Per cercare chi sono e fare le cose che mi piacciono: studiare, dipingere, leggere, correre, scrivere, stare con chi mi è caro senza fretta. E se possibile trovare il "mio lavoro", visto che quello che ho fatto finora è sempre stato un compromesso. Vivere la vita che voglio IO, ORA, e non in un FUTURO che posso solo ipotizzare.
Da un pò di tempo questa scelta si è fatta oggettivamente più impegnativa. Se prima rinunciavo, contenta, al superfluo ora talvolta mi confronto anche con quello che magari lo è meno. Ho aspettato due mesi per fare una visita con lo specialista della Asl invece di andare dal privato. Ma se non ci sono problemi gravi, visto le tasse che si pagano,  si può fare anche questo...
La mia è una scelta "morbida", alla fine del mese ho comunque uno stipendio seppur ridotto. Per ora vivo bene così. C'è chi invece ha mollato completamente e si è inventato altro. Ho scoperto che questo modo di vivere ha anche un nome che va di moda: DOWNSHITING. Rai5 ha dedicato un programma all'argomento. "Un'altra Vita" curato da Simone Perotti e Nicola Alvau. L'ho trovato molto stimolante. Ve lo consiglio con il cuore. Stasera l'ultima puntata: "IL LAVORO".

mercoledì 28 novembre 2012

"CINEMA E DONNE" ALL'ODEON DI FIRENZE



Brr! Etcì!! Etcì!!! Piove, piove, piove e a sorpresa mi sono pure beccata un raffreddore di tutto rispetto.
La cosa positiva è che così malaticcia sono esentata dall'uscire.
Rimango in casa,  buona buona, a farmi di dosi di Oscillococcinum, e intanto mi perdo nella rete in cerca di opportunità per quando potrò ritornare nel mondo.
Uno degli appuntamenti a cui non mancherò sarà il 34° Festival di Cinema e Donne dal 30 novembre al 5 dicembre al cinema Odeon di Firenze.
Tema interessantissimo quest'anno: For Love or Money.
40 film, provenienti da Italia, Turchia, Argentina, Giordania, Marocco, Polonia, Messico, Francia, Svizzera, Portogallo, Spagna, tutti inediti in Italia, tutti fatti da donne. Un mondo di storie da incontrare. Una sensibilità comune da cui farsi abbracciare. Qui il programma.
Non vedo l'ora. Etcì! Speriamo che passi presto...

venerdì 23 novembre 2012

PACE


Uno sprazzo di luce nella stanza. Il sole ha bucato le nuvole. 
Casa, gentilezza. RADICI.
Pace.
Regalo di un pomeriggio di lavoro senza fretta.

sabato 17 novembre 2012

ROUTINE ENERGETICA DI DONNA EDEN

L'Amore è via per il week end.
Approfittando della solitudine, tra stanotte e questa mattina scorpacciata di internet. Aggiornamenti su una moltitudine di argomenti che in questo momento si stanno facendo largo.
Ora sono piena di spunti e non so come metterli in fila e dare uno sviluppo efficace a questa giornata che si preannuncia morbida e lenta.
Forse potrei anche continuare a grufolare fra le coperte...forse...
In realtà so che sempre, dopo aver raccolto, bisogna passare a seminare ancora.
Orsù via, lascerò questo nido accogliente e mi farò aiutare dalla routine energetica. E un pò che ne volevo parlare. 5 minuti al giorno.
Non sempre riesco a farla. Ma spesso si e ne traggo un gran bene.
Alcuni giorni, quando sono più stanca o preoccupata, o come oggi, semplicemente "sulle nuvole", diventa indispensabile.
Eccola:


Poi sul web c'è altro ancora.
Buon sabato luminoso e sereno a tutti voi!

mercoledì 14 novembre 2012

TORTA SALATA DI TOFU ED ERBETTE


Sto cercando di contenere il più possibile l'uso dei latticini. Per me il latte è insostituibile ed è uno dei pochi alimenti di cui sento veramente il desiderio. Continuo a concedermelo a piccole dosi, anche se tutta la filosofia vegana mi intriga sempre di più. Discorso diverso per i formaggi di cui, con un poco di attenzione, riesco a fare a meno senza grosse rinunce.
Ecco quindi l'ultimissimo - veloce - esperimento a base di tofu e verdure.

Ingredienti
1 busta da 450 gr. di erbette e cavoli freschi (spinaci, bietola, cavolo verza, cavolo nero)
1 panetto di tofu da 250 gr.
1 confezione di pasta sfoglia
1 una bella manciata di olive nere del tipo greco
1 cipolla
origano, semi di sesamo, sale, olio, pepe

Una volta rilavate le erbette, 5 minuti in pentola a pressione per portarle a cottura (devono rimanere al dente)
In padella ho poi saltato la cipolla affettata fine, le erbette lessate e fatto insaporire velocemente il tutto con un bel pizzico di origano, le olive nere a pezzetti e il tofu che nel frattempo avevo passato nello schiacciapatate in maniera che potesse amalgamarsi al meglio con il resto degli ingredienti.
Una bella manciata di sesamo tostato e il tutto è servito a farcire la pasta sfoglia.
20 minuti in forno e come risultato un secondo salato veramente ottimo, in cui il gusto amarognolo del tofu si sposa a meraviglia con le verdure a foglia verde e i cavoli. Le olive nere e l'origano danno il tocco in più!
Bon Appétit! 

domenica 11 novembre 2012

ALWAYS ON MY MIND: ARTE E NEUROSCIENZE AL PECCI DI PRATO

                                                                    Duni Sapienza, 2012 "Giorni"
Ieri pomeriggio al Pecci di Prato. Convegno organizzato dal Museo: Always on my mind, arte e neuroscienze. L'Arte e l'Uomo, si potrebbe sintetizzare. Tanti concetti interessanti, condivisibili. Vado avanti e ho sempre più bisogno di essenza, quindi mi limito a sottolineare solo un paio di cose che mi sono arrivate forti e chiare. E - come sopra - le dirò in maniera semplice e scarna.
Ci stiamo allontanando sempre di più da un concetto di "fruizione" dell'Arte per andare verso una "partecipazione".
L'Arte è patrimonio di tutti, tutti ne abbiamo bisogno.
In tutti c'è l'esigenza di usare le mani, manipolare la materia, tirare fuori.
Essere protagonisti. Questi sono spazi da creare e far crescere.
L'Arte fa bene.
Dobbiamo riempire il mondo di Arte.
Specie quei luoghi dove è più facile smarrirsi, rimanere senza nutrimento. Gli ospedali, le case per anziani.
E' stato dolce sentire esprimere da altri quello che è da sempre il mio concetto d'Arte.
Mi ha fatto star bene. Mi ha ridato forza per seguire il mio Sogno.
Usare le mani, dipingere - perché so che uno dei fili saldi che mi permette di non perdermi in questa esistenza - creare le condizioni perché altri possano sperimentare in prima persona questa condizione, far girare quello che faccio, senza tornaconto, con il lusso di poter donare e basta.

sabato 10 novembre 2012

FELDENKRAIS: DRITTO AL CUORE

Il Feldenkrais è per me soprattutto spazio. Spazio intimo.
Dove essere protetta, ma sentirmi anche larga: fare esperienza.
Dove poter dosare i sensi come voglio io, in quel momento preciso.
Respiro, odori, tatto, suoni, luci.
Divento regista, attore, autore, sceneggiatore.
Tecnico del suono e delle luci.
Regressione.
A recuperare sapere. Di specie: umana. Di famiglia: la mia storia.
Non c'è niente che devo conoscere, o dimostrare.
Niente da fare. Che non scelga. E non voglia.

L'ultima volta sono arrivata a lezione stanchissima. Il viso a straccio e il respiro cacciato in fondo.
Nella pancia la rivolta: no, non ce la faccio, è troppo!!!
Sono rimasta ferma. Braccia e gambe spalancate sul pavimento.
Permettere al corpo di abbandonarsi alla terra, già una vittoria.
Dani ripeteva le indicazioni dei movimenti dell'ultima lezione che era stata molto impegnativa, seppur così bella. Dentro il vomito. Anche immaginando solo il movimento. E il macigno del "non ce la faccio".
E quello che volevo fare era stare ferma. E basta.
Fino a quando è stato tempo.
Fino a quando il corpo ha sentito che poteva anche provare.
A girarsi sulla pancia. A girare il viso. Piegare il ginocchio. Lasciare che il piede andasse verso terra, avvertire il movimento del bacino, della colonna, della scapola. Sentire che il respiro scioglieva lacci e si faceva più leggero.
Movimento dopo movimento, sono entrata nello spazio.
Al di fuori del tempo.
Nel mio utero di donna grande, che vuole essere migliore di quello che è stata finora.
Che cerca la strada per arrivare il più possibile vicino al cuore di sè.
Che vuole recuperare la Sapienza che - sa - ha dentro, sepolta da un sacco di cose, di emozioni, certezze e convinzioni "altre" che non le permettono di venire fuori.
Come spesso accade ho finito con il viso bagnato di lacrime e un emozione fortissima che non può rimanere dentro.

Essere autentica. Imparare.

venerdì 9 novembre 2012

PILGRIMS:TORINO A/R

Questa volta ce l'ho fatta ad esserci anch'io. Sono passati più di due anni dall'ultimo saluto. Ci sono altri amori e una bambina nuova nuova che sembra una fatina dispensatrice di gioia da quanto è solare, ma il filo che abbiamo tessuto in quei giorni passati a camminare insieme verso Santiago, soffrire, ridere, incoraggiarci a vicenda, alimentare i sogni, ricucire ferite e abbracciare le nostre paure, è sempre qui. Forte, tenace.
Avevo una punta di timore ad incontrarvi dopo tanto tempo. Magari vi avrei sentiti distanti. Non ci saremo "riconosciuti". Ci sarebbe stato imbarazzo. E mi sarei sentita estranea, la vecchietta del gruppo.
Questi due giorni passati insieme sono stati invece un regalo di speranza.
Che è quella sperimentata sul cammino: le cose veramente importanti sono davvero poche.
Stare nella fiducia, essere vicini, condividere, come si sa, come si può.
Guardare e vedere Oltre.
Aprire il cuore e fare posto a tutto quello che c'è.
Grazie, Pilgrims! Buen Camino a tutti voi.

martedì 6 novembre 2012

GRANDMOTHER

Duni Sapienza, 2012 "Basta un niente per essere felici" Alda Merini

E' cambiato tutto in poco tempo. Non sei nella mia carne ma una parte di te mi si è conficcata dentro e mi tiene compagnia. Aver sentito il tuo cuore galopparmi incontro, un emozione viva a distanza di giorni. Oggi ho lasciato che un altro nonno condividesse il primo sguardo su di te.
Non mi viene di essere possessiva. Non mi appartiene per fortuna; lo considero un dono e lo coltivo con rispetto. Ma attendo emozionata il momento in cui ti vedrò nel tuo essere ora, fermato nell'immagine dell'ecografo.
Mi sento più fragile e più forte. Tutto insieme. Una palla coesa in cui non ci sono confini.
Soffro nel vedere lo spaesamento della tua mamma di fronte ad un cambiamento così grande, alla nausea, alla stanchezza che l'atterra, alla solitudine che sente nell'essere, in questo momento, lontano dal tuo babbo. Penso a questo Amore così pieno ma tanto giovane, al lavoro che non c'è ancora, a un "NOI" da costruire.
Risento tutta la fragilità della mia gravidanza. E' come rifare un'altra volta il medesimo cammino. E' buffo che la tua venuta al mondo sia prevista esattamente lo stesso giorno di maggio in cui è nata la mia creatura...
Ma ora come allora so di essere anche forte.
Forza atavica.
Che viene dalla terra, che ha radici saldissime.
Che è saggia. Presente.
Che sa amare. E proteggere.
E sa cosa va fatto e come.
Che va oltre Tempo e Spazio.
E sono follemente felice che tu abbia deciso di venire fra di noi.
Mi piace molto immaginarti, pensarti, mentre pian piano ti formi, cresci, ti prepari a vivere in questa dimensione.
In questa sera di novembre, in questa cucina silenziosa, tesso intorno a te pensieri leggeri e pieni di fiducia.

mercoledì 31 ottobre 2012

AUTUNNO


Tutto naturale. Autunno arrivato. Già da qualche giorno. Ora solare compresa. Oh yes! Sono io che non sono naturale. Che non mi riconosco. Che mi muovo, incredula, fra nebbia e pioggia senza paturnie particolari. Morbida e adattata al nuovo ritmo. Assecondo. Godo. Seguo le voglie. Un piccolo spazio oggi fra un impegno e l'altro. Un bar accogliente dove andavo tanto tanto tempo fa, una coccola dolce, un articolo bello su una grande donna!
Basta un niente per essere felici...(Alda Merini)

lunedì 15 ottobre 2012

FESTIVAL DELLE GENERAZIONI: SARA' PER UN'ALTRA VOLTA...

Prima edizione del Festival delle Generazioni a Firenze. Mi hanno raccontato che è stato interessantissimo. Dal concerto della Mannoia in poi. Ero sicura. Avevo già scelto un sacco di eventi, dispiaciuta di dover rinunciare ad altri. Ma - come si dice - non c'è stata "storia". Dopo una settimana passata a fare un corso a lavoro (interessante, certo, ma con il laccio stretto del tempo imposto da altri) avevo assolutamente bisogno di MARE!!! E allora venerdì sera siamo partiti in fretta e furia, incuranti delle previsioni che promettevano fulmini e saette.
Due giorni di assoluto godimento. Niente di speciale, ma è il luogo che fa la differenza. Un caffè vista onde, una corsa davanti a un tramonto tanto bello da far luccicare gli occhi, una partita a Paroliere nel calduccio del camper, mentre il cielo decideva che qualche goccia la doveva proprio fare...
Mannaggia come vorrei vivere in un posto di mare!!!
Si certo,  il sogno rimane L'ISOLA ma sono di bocca buona, mi accontento anche del mare domestico, quello che ha visto i primi sciaguattii dell'Amore e a cui lui torna tanto volentieri!
Basta che sia mare, spazio, aria. Luce. Azzurro e poi ancora azzurro.
Se penso che la mia pensione si allontana ogni giorno di più mi viene l'orticaria!!!
Per ora ci sono solo il week end...appena si può...anche a costo di perdere tutte le cose interessanti che ci sono in "citta'"...

venerdì 5 ottobre 2012

LIBRERIA BRAC: UN POSTO SPECIALE



Non sono una appassionata di bar, ristoranti o affini. Non è che non apprezzi, ma non ho la cultura del "girar per locali" o partire per andare a mangiare a trenta chilometri di distanza perché "come fanno i tortelli lì non li fa nessuno!". Però ogni tanto capita che riesca ad innamorarmi. La Libreria Brac in via dei Vagellai a Firenze è uno di questi amori un pò esclusivi. Mi piace tutto. La collocazione in una via secondaria e un pò nascosta ma a due passi dall'Arno e da P.zza della Signoria. I libri che ti accolgono già dalla vetrina. La cura senza ostentazione nell'arredamento e il recupero di vecchi oggetti. Il delizioso cortile. L'attenzione all'arte, sottolineata anche nella decorazione delle tovagliette che - se ho ben capito - ogni mese è affidata ad un'artista diverso. Il cibo vegetariano e vegano (evviva!) dove senti il gusto e il piacere di offrire cose buone a prezzi onesti.

Il servizio è lento perché ogni piatto viene cucinato espresso per cui non va bene per il "mordi e fuggi" (anche se ho letto sul sito che se proprio il tempo fosse tiranno si può ordinare via e-mail). Ma il suo valore aggiunto sta proprio nel ritmo morbido.
La Brac è un posto dove poter lasciare il mondo fuori. Non so bene spiegare perché accada ma di fatto qui viene naturale rallentare, abbassare il tono della voce, respirare più profondamente, gustare con più attenzione.
Prendersi spazio.


Insomma un luogo "speciale", da frequentare con una certa assiduità, per il benessere del corpo e dello spirito! O esagero??
Brac I love you!

P.s.: è consigliabile prenotare!
Libreria Brac

giovedì 4 ottobre 2012

UN GIORNO PERFETTO


Un pomeriggio autunnale macchiato di sole


Una stanza da lasciare gioiosamente in disordine


L'accoglienza e il cibo buono del nostro ristorante preferito.

La gratitudine per questo tempo vissuto insieme.


martedì 2 ottobre 2012

CONSIGLI IN CULLA - CICLO D'INCONTRI ALLA BIBLIOTECANOVA E ALLA LIBRERIA CUCCUMEO

Stasera mi sono regalata un paio di ore deliziose alla BiblioteCaNova Isolotto. L'occasione il primo di un ciclo di 10 incontri dedicati ai futuri e neo-genitori e agli operatori del settore. Non sono nè l'uno nè l'altro ma dopo aver letto il programma me ne sono innamorata e ho chiesto di partecipare anch'io. Si chiama "Consigli in culla" e si svolgerà, fra ottobre e novembre, presso la biblioteca e presso la Libreria Cuccumeo (troppo bella! se siete di Firenze e non la conoscete correte a farvi questo regalo).
L'incontro di questo pomeriggio è stato tenuto da Monica Pierattelli, pediatra di base (a sua volta mamma), che con passione contagiosa ha parlato del benessere del bambino e della madre nei primi mesi di vita. Cose semplici, magari anche banali, ma su cui è importante fermarsi e riflettere. Per esempio pensiamo a quanto poco i nostri bambini, soprattutto se molto piccoli, stanno all'aria aperta. Eppure fra agenti contenuti nelle vernici, dei mobili, nei gas di combustione (caldaie, stufe, camini), nei detersivi, etc. le nostre case sono molto più inquinate dell'ambiente esterno. E ancora, di come il bambino abbia diritto ad essere tenuto in "collo", come si dice qui a Firenze, stretto fra le nostre braccia che lo riportano almeno per un pò a quel luogo caldo e protetto che è stata la sua casa per tanto tempo. Fra bellissime pance, tanti neonati e i libri della sezione ragazzi della biblioteca sono stata proprio bene e ho raddrizzato una giornata che era nata un pò "stortignaccola".
Prossimo incontro "Prima, dopo e durante il parto...il benessere del perineo" (che interessa tutte le donne, sempre e comunque) martedì 10 ottobre con l'ostetrica Paola Greco. 

lunedì 1 ottobre 2012

CICLAMINI

Anche in un grande supermercato un pò di bellezza!

domenica 30 settembre 2012

COUS COUS AL PROFUMO DI LIMONE E MENTA

Cielo grigio e sentore d'autunno. Forse sarebbe già stato tempo per una bella zuppa fumante e invece su questo sito, pieno di spunti e notizie interessanti, ho trovato una ricettina molto fresca e molto estiva a cui non ho saputo resistere. Finora avevo sempre cucinato il cous cous come da "istruzioni sulla scatola" - aggiungendo alla semola l'acqua calda (magari arricchita di brodo vegetale e spezie varie) - e non mi ero mai avventurata nella preparazione a freddo che invece è risultata sicuramente più gustosa. Riscrivo tutta la ricetta così come l'ho fatta per chi passerà di qui e per me che sicuramente la prossima volta non mi ricorderò più...

Ingredienti:
500 gr di cous cous
2 limoni o anche più secondo il gusto
2 grosse cipolle
200 gr di pomodorini
100 gr di granella di mandorla
50 gr di capperi
menta fresca
sale, pepe e olio
acqua

Allora:
1) ho preso una grande ciotola, vi ho versato cous cous, sale, pepe, un cucchiaio abbondante di olio, aggiunto una tazza di acqua a temperatura ambiente e il succo di due limoni, sgranato con la forchetta e, visto che era troppo duro, aggiustato ancora - a poco a poco - con dell'altra acqua. Con questa modalità il cous cous aumenta meno di volume ma mantiene una bella consistenza "al dente" e in più prende un delizioso sapore di limone.

2) In una padella antiaderente ho fatto tostare le mandorle e le ho aggiunte alla semola.

3) Nella stessa padella ho fatto soffriggere in un paio di cucchiai d'olio la cipolla affettata molto finemente; dopo qualche minuto ho aggiunto i pomodorini a pezzetti e i capperi.

4) A cottura ultimata ho aggiunto tutto al cous cous, regolato di sale e pepe e insaporito con la menta fresca.

Una delizia veloce e sana da provare prima che arrivi il freddo!

Bon Appétit!

domenica 23 settembre 2012

EQUINOZIO D'AUTUNNO

Equinozio d'autunno. Il tempo fila le stagioni. Luce e ombra in perfetto equilibrio.
Altro stato, anche per me. Silenziosa. Fluttuante. Fra un attimo un nuovo passo.
Avevo bisogno di dare spazio al mio ego, prendere posto, riempire la scena. L'ho fatto. In una libertà di tempo e di azione che mai avevo conosciuto. E' stato fondamentale sperimentare; in fondo non sapevo se sarei stata capace. Un'estate importante. Ora posso scendere dal palcoscenico e tornare a costruire lo spettacolo anche dietro le quinte, insieme a tutti gli altri.
Rallentare i ritmi e le aspettative. Godermi un nuovo autunno. Morbido e caldo di amicizia e d'amore.
Buona stagione nuova a tutti!
Da soli non si va da nessuna parte.

giovedì 20 settembre 2012

L'ISOLA


Questa volta è stata dura. Di tornare proprio non avevo voglia. Nessuna ragione per smettere di vagabondare alla ricerca dell'ultimo sole, fra delizie per gli occhi e la gola, colma di piacere e con i fianchi ogni giorno un pò più morbidi.
C'è una parte di me che vorrebbe tirare giù il bandone, salutare e partire lontano. Non ho più voglia di sveglie, di impegni di lavoro, di traffico, di burocrazia, di vita sociale, di apparenza o di qualsiasi altra cosa che non sia necessaria. In questi giorni a zonzo ho riletto "Eterna ragazza" di Lidia Ravera. Sullo sfondo del romanzo c'è Stromboli. L'ISOLA. Lo spazio perso fra il cielo e la terra. Soltanto lambito dal mondo. La nave arriva, quando può. E poi è di nuovo la solitudine di uno scoglio, solo un pò più grande, in mezzo al mare. Natura e uomini. Che alla natura soggiacciono. E il silenzio. E il vulcano. "IDDU".
Non ho grandi bisogni. Non ne ho mai avuti. La solitudine un'esigenza primaria. Il silenzio pure. Le cose mi appesantiscono. Sto bene dove c'è poco. Tendo a voler tenere tutto sotto controllo. Togliendo diventa tutto più facile.
Gambe per correre, orecchie pulite per ascoltare, occhi che vogliono vedere. Colori, tele, pennelli, carta per scrivere, internet per sapere. Così mi sogno sulla mia isola qualunque essa sia.
Cuori da incontrare. Senza pregiudizi. Non come il prete dell'ultimo matrimonio a cui sono stata che aveva bisogno di sapere chi fossi: avvocato, ingegnere, medico?! no!...ma allora non sei niente. No, IO SONO. E tu sei una grande "cacca"!!!
Stamani alle nove, diligentemente, ero nella mia gabbia di vetro alla luce del neon, a fissare il computer dell'ufficio, cercando di dare un senso al mio essere lì, non sapendo come fare a trovarlo.
Ma tutto cambia. Anche da un momento all'altro. Cinque del pomeriggio e una tazza di tisana profumata fra mura che sono care e hanno accolto tanto della mia vita. Mi fai vedere una foto e mi chiedi di capire. E' tutto così evidente. Ma non sono sicura. Mi sento stupida. Rimango muta. Non riesco a dire quello che ho visto. Non è possibile...
Mi tremano le gambe. Ma all'improvviso mi sento forte. Come non mi accadeva da tempo. Un senso nuovo mi si apre davanti. Per rimanere qui. Per mettere ordine. Per prendermi cura di me, sul serio, e avere a disposizione tutta l'energia che a volte sento sfuggirmi veloce dalle mani, come sabbia troppo fine. Per trovare nuova consapevolezza. E vivere come voglio io. Anche se qui l'aria ha il peso delle polveri e mi manca l'acqua intorno.
Farò pulizia e toglierò il superfluo. Mi arrenderò al silenzio e me ne nutrirò, anche quando non è ben visto. Aprirò di più le orecchie e cercherò gli sguardi di chi mi fa star bene. Userò pennelli e colori con libertà sconosciuta. Bandirò la pigrizia e costruirò qui la mia Isola. So essere un ottimo costruttore. Lo so bene. E che a volte dimentico come si fa. Ma ora ho un ottimo motivo per richiamare la memoria. Se lo vorrai sarò con te Stellina mia. E grazie per questa gioia.


domenica 2 settembre 2012

RISO E CAVOLO


Piatto sano,  leggero ma veramente gustoso mangiato ieri a casa della mia stellina che da brava toro in cucina ci sa decisamente fare.
Ecco la ricetta che mi ha passato.

Ingredienti (per 2 persone):
riso arborio o riso basmati g 150
aglio, salvia, alloro, sale

4 coste di sedano verde
4-5 cavolini di bruxelles
1/2 cavolfiore
1/2 cucchiaio di curcuma
4 pomodorini secchi
olio evo

Tagliare aglio, sedani, cavolini e cavolfiore finemente.
Metterli in una pentola capiente con la salvia, l'alloro e l'acqua. 
Le verdure richiedono non più di 10 min. di cottura. Portare ad ebollizione e aggiungere il riso e altra acqua calda (salata) via via. Quando il riso è cotto togliere l'alloro. Aggiungere i pomodorini secchi fatti a striscioline e la curcuma, olio evo e semi a piacere.


Sedersi a tavola in buona compagnia e assaporare lentamente.



venerdì 31 agosto 2012

DONNE CHE CORRONO COI LUPI

Me lo ha regalato una vita fa Giovanna, la mia amica-sorella. Da allora mi è sempre stato vicino. E' il mio talismano. L'unguento per le ferite. Il viatico per le nuove imprese.
Provo per l'autrice, Clarissa Pinkola Estés, una gratitudine infinita: la mia vita sarebbe stata ben più difficile e povera se non avessi incontrato questo suo lavoro dove riconoscermi e specchiarmi.
Se dovessi scegliere il libro per la famosa "isola deserta" non avrei esitazioni. 
Quando lo frequento mi sento in cammino. Se rimane chiuso per troppo tempo significa che anch'io sono intrappolata in qualche delirio.
Da qualche giorno mi capita spesso tra le mani. Anche solo per qualche riga.
Lo apro a caso e inizio il viaggio, ogni volta diverso.
Questa mattina mi sono trovata sull'ultima pagina dell'ultimo capitolo.
Scrive Clarissa:
Molti sono i modi e i mezzi per vivere con la natura istintiva, e le  risposte cambiano quando voi cambiate, e quando il mondo cambia, pertanto non si può dire: "Fate questo e quest'altro in questo ordine e tutto andrà bene". Per una vita, da quando conosco i lupi, ho cercato di capire come fanno a vivere, prevalentemente, in tanta armonia. Vi suggerirò pertanto di cominciare immediatamente con una voce di questo elenco (può essere di grande aiuto, per coloro che stanno lottando, cominciare dal numero dieci).

REGOLE GENERALI DEI LUPI PER LA VITA
  1. Mangiare
  2. Riposare
  3. Vagabondare
  4. Mostrare lealtà
  5. Amare i piccoli
  6. Cavillare al chiaro di luna
  7. Accordare le orecchie
  8. Occuparsi delle ossa
  9. Far l'amore
  10. Ululare spesso
Buoni ululati! (siamo tutti in perenne lotta...)


mercoledì 29 agosto 2012

BUON LAVORO!

Duni Sapienza - Alla ricerca della stella - Luglio 2012

Faccio fatica in questo periodo, tanta. Lavorare, prestare attenzione, metterci la testa e la memoria è sempre più impegnativo.
Non mi fido di me. La paura di sbagliare stringe stomaco e respiro. E sbaglio. Gli errori più insulsi, banali, assurdi. Mi sento inetta e incapace. Inaffidabile. Cerco di fare meno per evitare danni. Tutto si cristallizza e diventa gelo. Provo un dolore spropositato, di cui sento tutta l'inutilità; e a cui mi ribello.


Mi servono molto amore e molta determinazione.
Amore per guardarmi e riconoscermi oltre la manchevolezza (io non sono una macchina, io non sono il mio errore, io non ho bisogno di essere "all’altezza"). Determinazione per cercare il capo del "MIO" filo, quello che mi porti oltre il labirinto: oltre un lavoro dove mi sono sentita sempre stretta, oltre valori di efficienza che non mi appartengono, in uno spazio dove il lavoro è fatto di scoperte, di sogni, di studio, di approfondimento, di scambio, di rapporti, di aiuto, di morbidezza. Specchio di quello che sono. Momento di crescita e di evoluzione.
Voglio lavorare con le persone. Questo ora è chiaro. Questa è la modalità dove so di poter dare qualcosa, dove desidero impiegare le mie energie e riempire il mio "tassello".
Presso molti popoli il nuovo anno iniziava il primo di settembre. 
Fra poco ci siamo. Mi sembra un buon momento per ripartire con maggior vigore verso un cambiamento che non può attendere.
Dai Duni, forza ce la fai. Buon lavoro!!!!